Apre i suoi occhi che tu dormi ancora.

S’alza dal letto e dopo ti sfiora,

guarda le guance e il tuo bel nasino

certo starebbe con te lì vicino.

 

Forse vorrebbe persino giocare:

fare un bel salto o anche fischiare,

buttarti per aria più in alto di tutti

dei cani, dei gatti, dei belli, dei brutti.

 

Così a testa in su sarai soddisfatto,

lo guardi e poi pensi che forse è un po’ matto…

ma sei ben sicuro che ti vuole bene

che ti suonerebbe cento cantilene.

 

Se solo potesse starebbe con te:

insieme allo zoo con lo scimpanzè…

partite a pallone, in bici o chissà

oppur mangiucchiare popcorn sul sofà.

 

Con lui al museo: che spasso sarà

far gli esperimenti di capacità!

Purtroppo è già tardi, lo chiama il lavoro,

mentre te lo sogni: il tuo babbo d’oro!

 

Loro attivi e pure esperti

Poche volte sono incerti

E ti fanno lavorare,

per i bimbi ben viziare!

 

Sono i nonni, sono tanti

Fan felici tutti quanti…

Papà, mamme, nipotini,

Cani, gatti, canarini.

 

Corron sempre sul bisogno

Tanto che ti sembra un sogno

Lavan denti, fan la spesa

Senza quasi mai pretesa,

 

Sembran polpi tuttofare:

In montagna e pure al mare

Mentre cuociono un dolcino

Cambian pure il pannolino.

 

Sono a volte sorridenti

Affettuosi, divertenti

Anche saggi sul problema

Con la soluzione estrema.

 

Senza loro sei perduto

Dimmi: c’hai mai riflettuto

Del tesoro che tu hai?

Spero che lo capirai!

 

 

 

Le dita nel naso non mettete mai

e due delle orecchie lavate per bene!

A letto, su presto, sennò sono guai,

dormite ascoltando le mie cantilene.

La mano che copre quando sbadigliate

non deve nascondere i vostri sorrisi,

poi ditemi: voi a chi assomigliate?

A tutti nel mondo, a tutti quei visi:

ai gialli ed ai neri e pure ai viola.

Ci sono anche visi che sono a pallini,

a forma di mela e poi di nocciola…

ma si, siete tutti dei gran birichini!

Son belli i bambini del mondo, si sa

che siano di cento o di mille colori!

Han tutti diritto alla libertà,

anche di commettere i lor begli errori!

E ora vi abbraccio che quasi vi strizzo,

vi bacio e vi bacio che non me ne avvedo.

Ma cosa m’è preso? Uno sghiribizzo?

Tant’innamorata che proprio stravedo!

Non smettete mai e poi mai di sognare!

E siate pur sempre gentili ed onesti;

seguendo poi il cuore saprete che fare,

se non con parole, vi basteran gesti.

Uno, tre

salti te

salti, salti sul giaciglio

se ti prendo t’attorciglio

 

dodici, otto

ti faccio cotto

sale, pepe e lampredotto…

 

ma quanta voglia di saltar sul letto,

non hai capito che ora t’affetto?

Fai confusione e non vuoi dormire?

Ora in un lampo ti faccio sparire!

 

Senti dei passi sul pavimento

ecco che inizia il gran patimento:

credi sia lei? Ora non sai

ma forse sai, son certo guai…

 

perché colei che s’avvicina

è di statura piccina, piccina

forse una strega o la Befana

che vuol tenerti una settimana.

 

Arriva adesso, arriva piano

forse la vedi… è la sua mano?

Il tuo respiro si fa un po’ affannato

oibò, di colpo sei terrorizzato

 

scappi veloce nel tuo lettino

non vuoi più esser così birichino

tiri sul naso la copertina

speri che venga presto mattina.

 

Ecco, la luna in aiuto ti viene

ha illuminato quel viso per bene:

che meraviglia, che contentezza

è la tua mamma con una carezza!

 

 

Siediti pure, siediti adesso

a questo tavolo con attenzione

per fare ciò che ti sei promesso:

volevi scrivere una canzone?

Ma non scherzare, devi esser serio!

Giusto per oggi non puoi mentire:

la pillolina non devi addolcire

o cancellare ciascun desiderio.

Essere onesto, in una parola,

senza “coltelli messi alla gola”

con comprensione, senza giudizio

seppur nel clima già natalizio…

perché c’è un gran bisogno di questo:

fare l’elenco delle azioni belle

non devi essere mai disonesto

e scriver le brutte, certo anche quelle!

Ti devi proprio ben concentrare

così l’elenco crescerà ancora

e l’autostima pian piano migliora

stando ben pronto ad imparare.

 

La filastrocca ora finisce.

Se c’è qualcuno che non capisce

stia pur sereno a capo d’anno

brindi alla vita, senza l’inganno.

Il mio presepe è un arcobaleno:

ha un po’ di grandine e un po’ di sereno.

Ha sia la panna che la cioccolata,

ha la piscina per una nuotata.

 

C’è il giallo ocra che diventa blu,

c’è un ristorante senza menù,

c’è una farfalla e pure un bue

e le galline non sono più due.

Ha di pastori un bel gruppetto.

Se non mi sbaglio c’è un architetto.

Ci son cinesi e americani,

pisani, ebrei e musulmani.

I milanesi son quarantotto.

C’è un infermiere, c’è un poliziotto.

Ci son baroni e perfino un Re

che tutto il giorno beve caffè.

Ci sono fiori belli o sfioriti,

ci sono posti anche proibiti,

ci sono tutti i cartoni animati,

ci sono pure degli avvocati.

 

C’è un quartetto di sette persone,

c’è una carota e pure un bastone.

La pelle può esser di tutti i colori,

sembra dipinta da bravi pittori.

Puoi essere uomo, oppure donna,

o capitello ma anche colonna;

essere un padre davvero appagato

col tuo compagno di nome Renato.

Il mio presepe è un arcobaleno:

ci son pure “mai” e “perlomeno”.

C’è anche il conte ben dimezzato

e poi un ossimoro già contrariato.

 

C’è un nonsochè di luce astrale:

                 un po’ precisa, un po’ casuale.                  

Ma forse faccio confusione?

Il mio presepe è una canzone

 

che puoi cantare a squarciagola

senza mai dire una parola.

Che diavoleria sarà mai questa?

E’ del Natale la magica festa.

 

Tu che conosci i desideri

quelli di oggi e quelli di ieri,

sai che cos’è che vorrei per Natale

cosa per Pasqua o Carnevale?

 

Una casetta tinta di blu,

spiaggia deserta a Malibù,

il telescopio puntato su Marte,

un gran successo nel campo dell’arte.

 

Una salute a prova di bomba,

saper suonare proprio la tromba.

Piani di torte poter divorare,

vorrei davvero saper volare.

 

Perdere chili in un secondo

e dopo fare il giro del mondo,

vorrei, vorrei ma non saprei

forse tornare agli anni sei…

 

Aver provato meno paura

od esordire in letteratura,

fare un sorriso per dare coraggio

dal trenta aprile al primo maggio.

 

Essere forte in ogni momento

scaldarmi al sole, seguire il vento

fare felici tutti d’un colpo

grandi, bambini magari un polpo.

 

Tutti contenti nel mondo a giocare

coi propri sogni da sospirare

con allegria e un po’ di dolore

senza che questo ti spacchi il Cuore.

 

La filastrocca posso finire

salvo, la chiudo, vado a dormire

domani in cerca dei doni più belli:

sono i Ricordi, son giusto quelli!

 

 

Su facebook adesso fai presto a contare:

gli amici son tanti, li devi taggare.

Amici di amici che tu non rammenti,

son come il prezzemolo: sempre fra i denti!

 

Ma scherzo, via ascolta!

Perdona stavolta,

non prenderla male…

ch’è presto Natale!

 

Allora ti chiedo: la lista l’hai fatta?

ma cosa mi dici: che sono un po’ matta?

La lista dei buoni dei brutti o cattivi…

gli amici son tutti stupendi e creativi?

 

Ma che amici hai? Son meravigliosi?

A volte saranno anche loro noiosi!

O mamma che barba nemmeno un litigio!

Pazzesco se il cielo non vedi mai grigio.

 

Ci vuole l’amico, ci vuole di certo

vicino o lontano non serve l’esperto.

Ti deve parlare senza titubanza,

sincero però senza l’arroganza.

 

Così la tua lista hai ben completato:

e si per ognuno il regalo assegnato!

Cravatta, due penne, un guanto, un sorriso,

un libro, un pensiero e due creme viso…

 

son tempi di crisi, non essere triste

c’è solo una cosa che può far provviste,

perche all’Amicizia può certo bastare:

l’abbraccio d’Auguri sinceri, puoi fare!

 

 

Una, due, tre persone

un bambino nel seggiolone.

Son tre donne sul divano,

forse quattro ma che strano.

 

C’è un gattone, manca un bue

son tre uomini, non son due.

Non ci capisco proprio niente

cos’è tutta questa gente?

 

Una banda musicale?

Credo sia troppo banale.

Son gli scout all’avventura?

Manca un poco di natura.

 

C’è qualcuno maritato?

No, non c’è certificato.

Sono coppie, son quartetti

ma dai, come ti permetti?

 

Sono cuochi o avvocati?

Sembran tutt’innamorati:

è l’amore che li muove,

sempre, anche quando piove!

 

Il segreto è tutto qua

sono mamme e son papà